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Monti, dove un'intricata vegetazione conferisce al paesaggio un aspetto di fiaba - caratteristica della zona del Vulture - , si alternano ad altri meno boscosi e dove l'azione erosiva del vento e dell'acqua ha caratterizzato le sembianti delle Dolomiti Lucane. E' singolare tra Pietrapertosa e Castelmezzano lo scenario che si presenta alla vista del turista: pinnacoli ergentisi al cielo quasi come mostri preistorici e alla base di essi vecchie dimore scavate nella roccia a difesa delle incursioni barbariche. Se sotto l'aspetto paesaggio o natura l'Appennino Lucano ha contribuito a rendere la regione più suggestiva ed ecologicamente più intatta, ha tuttavia ostacolato per anni il suo accesso alle vie di comunicazione del grande traffico autostradale. La Basilicata non è però solo montagne, anzi, quasi a dispetto di quanti possono immaginarla solo tale, è lambita da due mari. A Ovest, insinuandosi fra Calabria e Campania è bagnata dal Tirreno sulle cui coste ripide e scogliose si affaccia con la semplicità e la incontaminata purezza della regione a cui appartiene, quella perla del turismo balneare che è Maratea. A Sud dello Ionio, dove si adagia una fascia costiera di circa 40 km con spiagge dalla sabbia finissima costellate di attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere in continuo sviluppo: Lido di Metaponto, di Scanzano, di Policoro sono i più noti e frequentati. Alle loro spalle, nella piana di Metaponto, sono gli imponenti resti di quanto la civiltà Greca avesse potuto creare nella sua espansione colonizzatrice in terra italica fra l'VIII e il V secolo a. C.
Ma il turismo non ha trovato il suo naturale sfogo solo sulle brevi fasce costiere tirrenica e ionica, un turismo più suggestivo e meno artefatto viene offerto all'interno della regione a chi va alla ricerca delle cose semplici e genuine. Di ciò la Basilicata dà il meglio e la sua gente si manifesta con quell'affabile ospitalità connaturata al suo passato ricco di storia e di cultura. La storia e la cultura Lucana hanno origini remotissime. Peleolitici sono i reperti litici rinvenuti nei pressi di Venosa. Al Mesolitico appartengono interessanti pitture rupestri portate alla luce in località Toppa Li Sassi presso Filiano (Potenza). Neolitici sono i resti di tombe e abitazioni rinvenute nell'area del materano. Le civiltà greca e romana hanno lasciato testimonianze di grande rilievo: Metaponto ed Eraclea, Venosa, Matera, Melfi e Grumento sono i centri più significativi.
Dal VII all'XI secolo, legata alle forme del suolo e del paesaggio, si afferma in Basilicata e soprattutto nell'area materana, vera "Tebaide" d'Italia, l'ordine di San Basilio i cui monaci danno vita ad una singolare espressione dell'arte: le laure basiliane. Sono chiese-grotte, un centinaio quelle conosciute, le cui pareti hanno decorazioni ad affresco di notevole interesse.
Ai Normanni e agli Svevi prima e agli Angiò poi si deve quanto di romantico e gotico-rinascimentale sussiste dell'edilizia religiosa nella regione e soprattutto di quell'architettura castellana che trovò la massima espressione nei castelli di Melfi, Castel Lagopesole e Miglionico.
Ma la Basilicata non è solo questo, è anche folclore, un folclore che trae le sue origini nella storia e di cui il popolo lucano, per quanto incline alle novità, è tenace custode.
Una profonda fede religiosa, compenetrata da un innato fatalismo e dal senso del magico, dà vita a singolari manifestazioni sia della liturgia cristiana che di particolari eventi storici. Caratteristica la "sfilata dei turchi" per la festa di S. Gerardo a Potenza, e a Matera, la Sagra della Madonna della Bruna, protettrice delle messi.